Agevolazioni per la prima casa, quali sono? MARUSSICH.IT
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In generale, l’agevolazione per l’acquisto dell’abitazione principale consente di pagare imposte ridotte sull’atto di acquisto. Ad esempio, acquistando da un privato o da un’azienda che vende con esenzione Iva, l’imposta di registro per la prima casa è del 2% (mentre per la prima casa è del 9%) del valore catastale dell’immobile. Imposta ipotecaria e catastale sono invece fisse nella misura di 50 euro. Acquistando invece da azienda soggetta ad Iva, occorrerà versare in più un’Iva del 4% (anzichè del 10%) e imposte di registro, catastale e ipotecaria di 200 euro ciascuna.
Un’altra agevolazione già presente è la possibilità di detrarre il 19% degli interessi passivi e delle spese dei mutui per l’acquisto della prima casa.
Agevolazioni prima casa, il bonus 2021 per i giovani under 36
Con il Decreto Sostegni Bis, ulteriori agevolazioni all’acquisto dell’abitazione principale si sono aggiunte nel 2021: dall’estensione del fondo di Garanzia per i mutui prima casa dall’80% al 50% per i giovani under 36 con Isee inferiore a 40 mila euro, all’esenzione, sempre con queste condizioni, dalle imposte e delle spese di mutuo. Il Bonus Prima casa può essere richiesto fino al 30 giugno 2022.
Agevolazioni prima casa, requisiti e residenza
Per poter godere dei benefici prima casa, occorre che l’acquirente vi trasferisca la residenza entro 18 mesi dall’acquisto, che non la rivenda o la alieni almeno per cinque anni dopo l’acquisto, e che non si sia già proprietari di un’altra casa al momento dell’acquisto (e che quindi la si rivenda al massimo entro un anno).
Se si verifica una di queste condizioni, si decade dal beneficio prima casa. Una deroga è stata però stabilita a causa della pandemia: la sospensione dell’obbligo di residenza e di vendita della casa precedente è stata infatti prolungata fino al 31 dicembre 2021, facendo slittare la decorrenza dei 18 mesi (o dei 12 mesi nel caso della vendita della casa precedente) dal 1 gennaio 2022.
Agevolazione prima casa e successione
Se si riceve un immobile in eredità e si vuole trasformarlo nella propria prima casa, quali sono le agevolazioni per la successione? Nel caso, al momento dell’eredità, si sia già proprietari di un immobile a cui sono state applicate le agevolazioni di acquisto prima casa, per non perdere tali benefici occorre rivendere l’immobile ereditato entro 12 mesi.
In alternativa occorre vendere entro lo stesso termine l’immobile già posseduto: in questo caso i benefici prima casa si estendono all’immobile ereditato.
Agevolazioni prima casa e ristrutturazione
Nella legge di Bilancio 2021 è stato esteso il Superbonus 110: se i lavori per la ristrutturazione della prima casa sono giunti al 60% entro il 30 giugno 2022, si potrà usufruirne fino a coprire le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022. Le spese saranno poi recuperate in quattro anni fiscali.
Tra i beneficiari del Superbonus, si confermano e se ne aggiungono alcuni. In particolare:
- Coibentazione di tetti con sottotetto non riscaldato
- Accesso anche per edifici privi di Ape, purchè dopo l’intervento raggiungano la classe energetica A
- Eliminazione barriere architettoniche
- Unità immobiliari funzionalmente indipendenti significherà dotati di utenze gas, acqua, energia elettrica e riscaldamento
- Ammessi anche edifici plurifamiliari con unico proprietario o in comproprietà di persone fisiche
- Condomini, con possibilità di dividere le spese non in funzione dei millesimi
- Interventi di ricostruzione fabbricati danneggiati dal sisma dopo il 2008
- Impianti fotovoltaici non solo sulle unità principali ma anche sulle pertinenze
Agevolazioni per costruzione prima casa
Con la risposta 39 del 12 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha richiamato la circolare 12 agosto 2005, n.38/E che chiariva come le agevolazioni prima casa spettassero anche per i trasferimenti di immobile in corso di costruzione che presenti, seppure in fieri, le caratteristiche dell'abitazione non di lusso. Si tratta di immobili in costruzione che, ultimati, siano riconducibili ad una categoria catastale diversa da A/1, A/8, A/9. Il contribuente, al fine di conservare l'agevolazione", deve dimostrare l'ultimazione dei lavori entro tre anni dalla registrazione dell'atto.
Fonte : idealista
Scritto da: MARUSSICH.IT
15-07-2021
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